venerdì 30 novembre 2007

Milioni di pc schiavi senza saperlo

Lo ripeto : usate il pc in modo sicuro .
I preservativi da usare sono : antivirus aggiornato, Firewall, e programmi di rimozione del malware.
Si trovano anche gratis.
Chiedete ai colleghi o agli amici.

L'Fbi: milioni di pc schiavi senza saperlo. Corriere della Sera

Identikit del «mobbizzato

La cosa triste è che se chiedete al direttore del personale, se è al corrente di forme di mobbing nella propria azienda, egli negherà: anche se il mobbizzato è lui.

Ecco l'identikit del «mobbizzato». Corriere della Sera

giovedì 29 novembre 2007

Leader Riflessivi e Capi Stronzi

Questo libro lo voglio proprio leggere :

Andrea Tessitore: Leader Riflessivi e Capi Stronzi

Se tornerò ad essere un capo forse sarò meno stronzo e più riflessivo.
Se non lo sarò, sembra che il libro indichi anche dei sistemi per difendersi da siffatti capi.

Se poi uno vuol fare il grande, il libro andrebbe "perso" vicino l'ufficio del capo.
(sempre che si abbia un capo che legga libri - non è difficile che oggi si assista a situazioni opposte).

Il rispetto del cliente

Telecom sta perdendo clienti su clienti ed un peccato perchè era una bella azienda.
Peccato che non hanno avuto mai rispetto per il cliente.
Non che aziende sue concorrenti siano meglio : me ne stò accorgendo adesso che ho cambiato operatore telefonico.

La mia battaglia per il Memotel. Corriere della Sera

In passato ho lavorato per un azienda che vendeva GPL: la fornitura diretta utente finale dopo la sottoscrizione di un preciso accordo di fornitura.
In questa azienda (ma anche in tutte le altre concorrenti) se variava il costo del gas, automaticamente si aumentavano i listini all'insù, mai ingiù.
Ma il bello è che nessuno formalizzava il tutto , si fatturava e basta.

A fronte di una mia richiesta di perchè non si operava in maniera un pò più corretta, la risposta era che a) non potevamo permetterci i costi di comunicare in tempo reale a 65.000 clienti; b) che si sarebbe aperto un contenzioso enorme, dato che ciò era causa di rescissione di contratto; c) che il primo a non essere corretto era lo Stato Italiano con un carico fiscale assurdo sui combustibili.

Non sono più nel mercato petrolifero da quasi 15 anni, sono curioso di sapere come è cambiato in tal senso, ma il caso Telecom sopra riportato non mi fà sperare bene.

mercoledì 28 novembre 2007

Donne ai vertici

Questa volta un articolo "positivo".

Donne ai vertici (con due figli)Le nuove famiglie laboratorio . Corriere della Sera

Essere donna, mamma, moglie e lavorare (anche se da dirigente) è comunque duro.

New York Times - I 100 libri più "notevoli" del 2007

Io leggo molto, ma evidentemente non seguo il NYT !!!
Comunque vale la pena dare un'occhiata: chi ha fame di buoni libri prende inspirazione da qualsiasi parte.

100 Notable Books of the Year - 2007 - New York Times

Sesso, Amore e Morte

Il link sotto riportato esprime il punto di vista di Michele neri di Nova100 su un libro (Ray Kluun - Love Life - Fazi Editore) , in uscita in Italia su come interpretare l'amore (uomo/donna) secondo schemi non proprio convenzionali.

Michele Neri: Is it Love?

Sinceramente non credo che fare sesso possa rappresentare una semplice attività ginnica, che può avvenire senza alcun coinvolgimento emotivo, ma devo dire che il tema mi solletica intellettualmente perchè in questo caso l'amore con la "A" maiuscola se la deve vedere con la "S" del sesso, ma soprattutto con la "M" della morte.

Sono d'accordo con l'articolista che non è opportuno lanciare giudizi morali, soprattutto se non si è letto il libro : cosa che mi riprometto di fare presto.

martedì 27 novembre 2007

Resistere al cambiamento climatico

Milano è la città più inquinata di Italia: lo vedo e lo sento tutti i giorni.
I miei figli abiteranno a Milano, e non vorrei lasciargliela così.
Non sarà facile, anzi sarà molto difficile ma vanno incentivati seri provvedimenti.
A causa del lavoro che faccio sò per certo che nei prossimi anni entreranno in vigore normative che sconvolgeranno il ns. modo di consumare energia : speriamo che non sia troppo tardi.

Clima&Povertà/ Senza una riduzione dell'80% delle emissioni sarà boom di calamità per il 2050 - Affaritaliani.it

Fratellini scomparsi

Fratellini scomparsi, arrestato il padre. Corriere della Sera

Quando ci sono casi come questo, io sto male. Quando sento questo tipo di notizie spengo anche la radio o la televisione.
In casi come questo sento che queste persone hanno perso la capacità di proteggere la cosa più importante che hanno, senza capire che stanno mettendo in gioco la loro immortalità.

La cosa che mi ha lasciato stupito è quanto poco "scandalo" abbia provocato la notizia.

sabato 24 novembre 2007

Del Vecchio continua a vederci benissimo

Che bella la lezione di Leonardo Del Vecchio ai colleghi imprenditori del Nordest (e, perché no, del Nordovest). Mentre tutti fanno i conti con i guasti della delocalizzazione selvaggia e fioccano le retromarce, cioè i rientri in Italia, lui se ne esce con una frase che appare come una sorta di pietra tombale di un’epoca: "Mai pensato di delocalizzare. Dai cinque stabilimenti del Bellunese e da quello in Piemonte continua a uscire il 75 per cento della nostra produzione. Altrimenti vedremmo sfumare l’effetto del Made in Italy". Non basta. Oggi migliaia di aziende (anche di dimensioni medio-piccole) guardano alla Cina come una straordinaria opportunità di crescita. E i distretti fanno a gara addirittura per attirare società e capitali cinesi. Ricordate i tempi in cui si chiedeva la reintroduzione dei dazi doganali e misure protezionistiche contro l’invasione di Pechino? Acqua passata. Invece il patron della Luxottica quei tempi non li ha dimenticati per niente. Semplicemente se n'è sempre fatto un baffo: "Siamo in Cina da dieci anni, per giunta con impianti tutti nostri, non ci siamo mai appoggiati a produttori locali". Che cosa fa, dunque, uno che guida un gruppo da 5 miliardi di fatturato e con una visione davvero globale? Rilancia, ovvio: "Finora Luxottica ha investito in Cina 100 milioni. Ne metteremo sul piatto altri 50 nei prossimi tre anni". Obiettivo: arrivare a 100 milioni di ricavi nel 2008 e ad aprire mille negozi contro gli attuali 260. Una scelta di politica industriale ineccepibile: quando i cinesi scopriranno gli occhiali da sole, quello diventerà il terzo mercato più importante del mondo. Del Vecchio ha 72 anni, ma continua a vederci benissimo.


Sandro Mangiaterra: Del Vecchio continua a vederci benissimo

venerdì 23 novembre 2007

Uomini soddisfatti del lavoro solo se pagati di più del collega -

Penso chi ha lavorato in azienda, in una qualsiasi azienda non avesse dubbi al riguardo :

Uomini soddisfatti del lavoro solo se pagati di più del collega - Scienza & Tecnologia - Repubblica.it

Sarebbe interessante sapere a livello scientifico cosa succede quando ti accorgi di essere stato fregato o sfruttato.

Solare ed edilizia al top

Solare ed edilizia al top - Il Sole 24 Ore News

Questo articolo serve a sottolineare una volta di più, la necessità di essere tutti coinvolti nel processo di inserimento delle energie altermative e del risparmio energetico.

giovedì 22 novembre 2007

Una foto simpatica ogni tanto




SUL RIPIANO GIU' IN BASSO.......

NOVA 100

Ho inserito tra i link interessanti NOVA 100

E' un blog / sito internet bellissimo: qui si che trovate gente di cultura.

Lombardia vergogna d’Europa?

Riporto interamente quest'articolo, perchè ho due figli di 3 anni e vorrei lasciare loro una Milano molto meno inquinata di quello che è oggi:


Lombardia vergogna d’Europa?

Data di pubblicazione: 22.11.2007


Vogliono consentire ai comuni di inserire “espansioni insediative” nei parchi regionali. Un appello di eddyburg perché sia ritirato l’emendamento.
La consapevolezza del valore dell’ambiente, della storia, dell’interesse collettivo, sembra essere estranea alla cultura della classe dirigente attuale.Un comunicato stampa del Gruppo Consiliare Verdi per la Pace della Regione Lombardia ci informa che il 7 novembre scorso l’assessore all’Urbanistica della Regione Lombardia Davide Boni, nella seduta della V Commissione consiliare convocata per discutere le proposte di modifica della legge regionale di governo del territorio (n.12/2005), ha annunciato un ulteriore emendamento della maggioranza che potrebbe generare gravissime conseguenze sulla tutela e gestione delle risorse territoriali e sul sistema della pianificazione. La modifica annunciata consentirebbe ai Comuni di introdurre, mediante i propri Piani di Governo del Territorio e grazie a procedure semplificate attribuite per competenza alla Regione, espansioni insediative all’interno dei perimetri dei Parchi Regionali. Gli ingenti consumi di suolo che si continuano a registrare anche negli ultimi anni nella regione padana, la crescente compromissione delle risorse territoriali ed ambientali, l’importanza dei territori dei Parchi come presidi per la conservazione di ecosistemi naturali e per la realizzazione di reti ecologiche in contesti fortemente urbanizzati (tutte questioni che sono state, ad esempio, assunte come cruciali nella recente proposta di revisione del Piano territoriale della Provincia di Milano) non sembrano preoccupare il governo regionale. Nell’ipotesi avanzata dalla maggioranza lombarda, l’espansione dei singoli Comuni, sottratta a logiche di coordinamento anche nei territori dei Parchi, potrà depauperare gli spazi naturali e le aree dedicate all’agricoltura non solo delle superfici direttamente coinvolte dal processo di trasformazione urbanistica ma anche della loro compattezza, continuità e, in definitiva, della loro effettiva capacità di rigenerazione ecologica. Tutto ciò avviene mentre il Comune di Milano e la Regione Lombardia, nella promozione dei grandi progetti e dei grandi eventi internazionali, aspirano a diffondere e consolidare una immagine di lungimirante attenzione alla tutela e alla riqualificazione dell’ambiente. E’ necessario che questo emendamento, palesemente contraddittorio rispetto ad altre ambiziose iniziative attualmente in corso ed inaccettabile per gli effetti territoriali che potrebbe determinare, venga immediatamente ritirato. Eddyburg si rivolge al mondo della cultura e delle professioni, alle istituzioni e ai comitati per la difesa del territorio affinché venga sottoscritto questo appello, inviando una e-mail contenente cognome, nome, qualifica e indirizzo a
mariacristina.gibelli@polimi.it. [in fondo alla pagina è disponibile il pdf col proposto emendamento, e un comunicato stampa di Legambiente che lo commenta]

Hanno sottoscritto: Mauro Agnoletti, Alberto Asor Rosa, Paolo Baldeschi, Silvano Bassetti, Piero Bevilacqua, Stefano Boato, Fabrizio Bottini , Roberto Camagni, Piero Cavalcoli, Giancarlo Consonni, Jacopo Corsentino, Luisa De Biasio Calimani, Stefano Deliperi, Vezio De Lucia, Damiano Di Simine, Vittorio Emiliani, Roberto Gambino, Maria Cristina Gibelli, Maria Pia Guermandi, Francesco Indovina, Alberto Magnaghi, Anna Marson, Lodovico Meneghetti, Luca Mercalli, Pietro Mezzi, Antonio Monestiroli, Carlo Monguzzi, Carla Ravaioli, Edoardo Salzano, Marcello Saponaro, Graziella Tonon, Sauro Turroni, Elio Veltri Di seguito, in ordine alfabetico, alcune fra le prime adesioni Mario Agostinelli, Capogruppo PRC Consiglio Regionale Lombardia Gastone Ave, docente, Università di Ferrara Maria Berrini, presidente di Ambiente Italia Bianca Bottero, professore ordinario di progettazione ambientale (ora in pensione), Politecnico di Milano Sergio Brenna, professore straordinario di urbanistica, facoltà di Architettura civile del Politecnico di Milano Aurelio Bruzzo, professore ordinario, Università di Ferrara, Facoltà di Economia Teresa Cannarozzo, ordinario di Urbanistica, Università di Palermo Eva Cantarella, ordinaria di Diritto greco, Università Statale di Milano Luca Carra, giornalista, presidente di Italia Nostra, Milano Alessandro Cecchi Paone, giornalista, Milano Rita Cellerino, professore ordinario, Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e Università del Molise Marco Cipriano, Vicepresidente Consiglio Regionale della Lombardia Attilio Dadda , Presidente Coordinamento dei Parchi della Lombardia, Presidente Parco Regionale Adda Sud Alessandro Dal Piaz, docente ordinario ICAR 21, Università Federico II di Napoli Inge Feltrinelli, editrice, Milano Giampietro Ferri, professore di Diritto costituzionale, Facoltà di Giurisprudenza, Università di Verona Dario Fo, premio Nobel per la letteratura Francesco Forte, professore ordinario di Urbanistica, direttore del Dipt. di Conservazione, Università degli Studi di Napoli Federico II Jacopo Gardella, architetto, Milano Tommaso Giura Longo, professore, Università di Palermo Paolo Hutter, giornalista, Milano Giuseppe Las Casas, prof. ordinario, Università degli Studi della Basilicata, Facoltà di Ingegneria di Potenza Fabio Lopez Nunes, membro della Commissione mondiale per le Aree Protette dell'Unione Internazionale per la conservazione della Natura (UICN) Guido Martinotti, ordinario di Sociologia urbana, Università degli Studi – Bicocca Antonietta Mazzette, professore ordinario di Sociologia Urbana, Università di Sassari Mario Morganti e Maria Campidoglio, Presidente e segretaria del Circolo Polis - Gruppo di studio sul territorio, Milano Milly Bossi Moratti, Presidente di ChiamaMilano Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente FAI Fondo per l' Ambiente Italiano Federico Oliva, presidente INU, professore ordinario di urbanistica, Politecnico di Milano Tomaso Pompili, ordinario di Economia territoriale, Università Bicocca, Milano Franca Rame, senatrice Augusto Rossari, docente di Storia dell'Architettura, Politecnico di Milano Maurizio Sali, Vice Presidente Parco Regionale del Mincio, Mantova Riccardi Sarfatti, coordinatore dell'Unione in Regione Lombardia Gianni Scudo, professore ordinario, Dip BEST, Politecnico di Milano

Eddyburg.it - Lombardia vergogna d’Europa?

Perchè non tutti c'è la fanno

Dal Corriere della Sera

Perde posto di lavoro, si toglie la vita

L'unica cosa che posso dire in un caso del genere è che se l'amore per la sua famiglia e per suo figlio fossero stati più grandi dello scomforto, forse non avrebbe compiuto questo gesto.

Purtroppo quando la mente se ne và, non sempre l'aiuto basta.

Noi non lavoriamo 4 ore la settimana

Piacerebbe a tutti.

Luca De Biase: Noi non lavoriamo 4 ore la settimana

La Settimana di quattro ore - di Timothy Ferriss



Pardon.... ci sono anche i workholics (ma sembra che non ci sia cura).

mercoledì 21 novembre 2007

Pensieri Condivisibili oppure No .....

Poco più di un anno fà avevo iniziato un blog.
Per tanti motivi non lo avevo aggiornato e pensavo di averlo perso.
Invece no : sono riuscito a recuperarlo e quindo lo collego a questo blog.
Leggete i pochi post che ci sono : lo spirito che li anima e rimasto lo stesso.

Pensieri condivisibili oppure NO .......

martedì 20 novembre 2007

Peter Gabriel lancia The Hub Un "YouTube" dei diritti umani - Persone - Repubblica.it

Peter Gabriel lancia The Hub un "YouTube" dei diritti umani

Peter Gabriel lancia The Hub Un "YouTube" dei diritti umani - Persone - Repubblica.it

Il 40% degli italiani non riesce a risparmiare un euro al mese - Il Sole 24 ORE

Dal Sole 24 ore

Il 40% degli italiani non riesce a risparmiare un euro al mese - Il Sole 24 ORE

Donne più studiose, ma indietro su retribuzione e carriera

Le donne sono più brave a scuola, ma sul lavoro fanno molta più fatica dei loro colleghi maschi ad affermarsi, in termini di stabilità, retribuzione e carriera.

Donne più studiose, ma indietro su retribuzione e carriera - Il Sole 24 ORE

Via al part time per mamma e papà

Per stare con il figlio minorenne, lavoratrici e lavoratori avranno diritto a trasformare il rapporto di lavoro a tempo pieno in part-time per un periodo massimo di dodici mesi e a condizione che ne facciano richiesta almeno tre mesi prima.

Via al part time per mamma e papà - Il Sole 24 ORE

Salari in difficoltà

L'allarme salari è stato lanciato dall'Ires-Cgil, che ha presentato i risultati della ricerca "Salari in difficoltà". Secondo l'istituto guidato da Agostino Megale, un lavoratore dipendente con un reddito di 24.890 euro (media 2007) ha perso cumulativamente, dal 2002, 1.210 euro rispetto all'inflazione e 686 euro per la mancata restituzione del fiscal drag; con una perdita complessiva di 1.896 euro.

In 5 anni i lavoratori dipendenti hanno perso 1.900 euro - Il Sole 24 ORE

Il mercato e l'eguaglianza. Corriere della Sera

Riporto quest'articolo pubblicato sul Corriere della Sera

Il mercato e l'eguaglianza. Corriere della Sera

Vorrei solo rimarcare questi punti :

Una vera liberalizzazione del mercato del lavoro — con tutti i vantaggi che essa porta con sé in termini di mobilità sociale, pari opportunità e valorizzazione del merito — è dunque politicamente pensabile soltanto in un sistema capace di dare un sostegno forte ai più deboli.
Oggi probabilmente neppure questo basta più: occorre saper fare fronte a disuguaglianze molto più marcate di quelle tipiche della vecchia fabbrica fordista. Qui le nuove frontiere della «costruzione dell'uguaglianza» sono quelle del reddito garantito per tutti i cittadini fino a quindici anni e del potenziamento della scuola, per combattere la disparità delle dotazioni fin dal suo nascere; quella della contribuzione previdenziale a carico dell'erario per i «bassi servizi», i bad jobs; quella dell'esenzione fiscale totale per i redditi di lavoro bassi.

Il Microcredito - nuova opportunità anche per l'Italia ?

Lo sviluppo del microcredito è sicuramente una delle ultime tendenza dell'economia.
Senza arrivare a paragonare la situazione dei paesi in via di sviluppo a quella del Mezzogiorno d'Italia, non vi è ombra di dubbio che questa è una nuova ed importantissima opportunità per chi abbia piccoli, concreti e soprattutto sane progetti di sviluppo.


Gianluca Salvatori: Banking the unbanked

Prestiti online, arriva l'Ebay del credito. Corriere della Sera

Quante volte vorremmo dirlo ?


La traduzione italiana non sarebbe consona a questo blog.

Precario un lavoratore su dieci

Segnalo questi articoli:

Precario un lavoratore su dieci - Affaritaliani

Lavoro precario per 10 lavoratori su 100 - Il Sole 24 ORE

Riporto dall'articolo del Sole 24 ore :

Le scarse prospettive di carriera rappresentano il principale fattore di scoraggiamento sul fronte lavorativo: il 57%, infatti, dei lavoratori dipendenti lo segnala come prima criticità, ben superiore all'insoddisfazione per le scarse retribuzioni ritenute insufficienti o alla sempre maggiore precarietà del lavoro. Fa riflettere il dato che quasi il 20% degli occupati ritenga di svolgere mansioni che utilizzano solo parzialmente le loro competenze professionali.

Il mio commento :
Senza pensione, in attesa di sposarsi probabilmente e naturalmente "bamboccione" residente a casa dei genitori.

Dimenticavo da qaunti anni lo sono ?

Ma per chi votano questi italiani ? Sono molto curioso : sarebbe un partito con almeno il 5% !!!


Corsa (insensata) alla pensione in una società di centenari

Gian Antonio Stella, autore dell'articolo che segue, è una persona che stimo molto.
Il suo articolo non è in nessuna maniera contestabile ma :

a) il problema di chi ha lavorato 35 anni in fonderia e a 55 anni è stanco, come si risolve ?

b) ma la domanda vera è : Le aziende ti fanno lavorare fino a 60-65 anni ?

Il vero nodo è questo, il resto non conta: la maggior parte dei lavoratori di qualsiasi livello vuole lavorare.

Corsa (insensata) alla pensione in una società di centenari - Corriere della Sera

Selezione del personale: c'è bisogno di più correttezza ?

Prendo spunto da questi articoli :

per lanciare una provocazione:

"C'è bisogno di più correttezza nella selezione del personale ?"


E' vero che :

a) l'offerta supera largamente la domanda
b) che alla fine il colloquio personale (con la società di selezione o con l'azienda non cambia niente) fà risorgere tutti i pregiudizi

ma se nei curriculum fosse proibito :

1) indicare l'età anagrafica
2) il sesso

quante opportunità in più avrebbe un candidato di 50 anni o una ragazza di 28 anni ?

La Montezemolo e la Confindustria sicuramente protesterebbero (come minimo).

lunedì 19 novembre 2007

Mobbing, ora in clinica c’è la lista d’attesa

Riporto il testo integrale di quest'articolo, pubblicato sul Corriere della Sera del 19 novembre 2007.

L’indagine.: Negli ultimi sei anni oltre ventimila segnalazioni
Mobbing, ora in clinica c’è la lista d’attesa
Alla Luigi Devoto di Milano ormai bisogna aspettare almeno sei mesi per avere una diagnosi

Il giovane appena assunto isolato dai colleghi d’ufficio che neppure lo salutano e gli mettono i bastoni tra le ruote. Il manager 45enne messo in un angolo e criticato senza motivo dal capo in vista di una ristrutturazione aziendale. L’impiegata laureata che rientra dalla maternità senza trovare più scrivania né computer. Tutti in lista d’attesa per farsi diagnosticare il mobbing. Per avere un appuntamento alla clinica del lavoro di Milano Luigi Devoto, la prima nata in Italia e la più importante per numero di pazienti trattati, ormai bisogna aspettare almeno sei mesi. Chi prenota oggi, viene ricevuto a metà maggio. È il segnale più tangibile delmoltiplicarsi dei casi di soprusi in azienda. Un fenomeno confermato anche dalle statistiche: i lavoratori ricevuti ogni giorno per mobbing in via San Barnaba sono tre. A fine anno sarà superata quota 700 (in agosto e per Natale il centro è chiuso). I pazienti sottoposti ai test psichiatrici, con ricoveri in day hospital di due giorni, sono il doppio solo rispetto al 1999. E non finisce qui. L’esercito dei mobbizzati sta prendendo d’assalto anche le altre cliniche del lavoro, cresciute in tutt’Italia soprattutto a partire dagli inizi del Duemila. Quelle pubbliche, riunite da febbraio nel network per la prevenzione del disagio psico-sociale nei luoghi di lavoro, sono una ventina. Nel giro di sei anni hanno ricevuto oltre 20 mila denunce. Un numero che aumenta costantemente: all’ambulatorio per lo studio dei disturbi da disadattamento lavorativo dell’ospedale universitario di Pisa, per dire, dal 2002 a oggi i pazienti sono quadruplicati (da 50 a 200), due i mesi minimi di attesa per una visita. Ilmobbing è la punta dell’iceberg di un problema ancora più ampio. «Il 30% delle segnalazioni riguarda vessazioni e abusi—spiega Emanuela Fattorini, ricercatrice del Laboratorio di psicologia del lavoro dell’Ispesl (l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro) —. Nell’altro 70% di casi si tratta di gravi forme di malessere causate da stress lavorativo: ritmi insostenibili per carenza di personale, precariato, competitività eccessiva. In 30 anni di attività non ho mai visto i dipendenti così in difficoltà».

L’identikit del mobbizzato Nata nel 1902 per studiare e curare soprattutto le malattie degli operai, oggi la clinica del lavoro diMilano è un punto di riferimento a livello nazionale per le segnalazioni di (sospetto) mobbing. Nel suo ultimo dossier, datato 15 settembre 2007, ne vengono esaminate 4.037. Il documento raccoglie dieci anni di esperienza. I più colpiti dai soprusi in ufficio sono gli impiegati (57,3%), seguiti a ruota dai quadri aziendali (21,3%), dai dirigenti (10%), dagli insegnanti (4,6), dagli operai (5,3) e dai liberi professionisti (1,3%). Penalizzate, neanche a dirlo, soprattutto le donne, vittime di molestie nel 53% dei casi (contro il 47% degli uomini). «Isolamento sociale, umiliazioni d’ogni tipo, bocciature immotivate delle proposte avanzate, demansionamenti ed esclusione tout court dall’attività lavorativa so no all'ordine del giorno — sottolinea Maria Grazia Cassitto, psicologa della Luigi Devoto —. Si è più a rischio nei primi quattro anni di lavoro ( il nuovo impiegato che non viene accettato, ndr) oppure a metà carriera ( con un'anzianità di 13/16 anni, quando si comincia a costare di più all'azienda, ndr) ».

Le cause e i danni psicologici Una volta su due l'aguzzino è il capo, spesso appoggiato dai colleghi che sperano di trarne vantaggi personali. Le cause scatenanti del mobbing sono molteplici: dalle ristrutturazioni aziendali (32,7%), all'arrivo di un nuovo superiore (19,9%) fino alla richiesta di una promozione (13,3%), al cambio di lavoro (11,5%), a novità che riguardano la sfera privata come l'arrivo di un figlio (8,8%) e a conflitti interpersonali (9,7%). «Il dramma è che alle cliniche del lavoro arriva solo una minima parte degli episodi di mobbing — dice Rodolfo Buselli, medico del lavoro di Pisa —. Le dimensioni del problema sono decisamente più ampie». Le diagnosi riguardano i danni psicologici provocati dalle vessazioni: prevalentemente crisi d'ansia e stati di depressione.

Le (poche) vie d'uscita «Purtroppo arrivare a una soluzione del problema, per vie legali o con interventi sindacali, spesso richiede ancora tempi e costi eccessivi— osserva Cassitto —. I lavoratori perdono anni di vita, sprecano energie a vuoto e non riescono a far rimarginare la ferita. È necessario riempire il vuoto legislativo attuale». Un'indagine dell'Asl di Pescara mostra che il 28% delle diagnosi elaborate dalle cliniche del lavoro viene utilizzata in sede legale. Delle altre si perde ogni traccia.

Simona Ravizza
19 novembre 2007

Mobbing, ora in clinica c’è la lista d’attesa


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I commenti in un prossimo post........................................

sabato 17 novembre 2007

Class Action e Giustizia

Due giorni fà è stata approvata la legge sulla class action ed oggi leggo sul Corriere della Sera che per la prima volta uno psichiatra è stato condannato per
aver sbagliato le cure di un pazzo omicida (non condannato giustamente perchè incapace di intendere e volere.

Sembrano due cose diverse ma secondo me sono la stessa faccia di uno stesso aspetto che ho già affrontato : Chi si interessa degli altri ?

Paziente killer, psichiatra colpevole



Quando ho iniziato a lavorare credevo nei grandi manager : man mano che avanzavo nella mia carriera sempre meno.



Ma verso i 32 anni conosco un uomo che sarà il mio direttore generale per 4 anni.

Era un manager che era cresciuto all'interno dell'azienda più per sue capacità interpersonali , che per la sua esperienza "tecnica".

Era una personalità istrionica che ti ammaliava fin dal primo momento in cui lo incontravi.

Non era una animella : per fare il direttore del personale di una grande azienda con migliaia di dipendenti durante gli anni di piombo non potevi essere un morbidone.



Io lavoravo con lui poco, ma devo dire che mi ha insegnato due cose:



1) ad ubbidire facendo le cose che potevano non essere logiche o giuste, perchè vi erano altri motivi

2) pensare agli altri



Su questo punto lui mi diceva : caro Maurizio , dobbiamo pensare agli altri , abbiamo l'obbligo dipensare agli altri.

Chi fà l'interesse dell'operaio che carica di gas le bombole ? Solo noi possiamo pensare a lui.

Ricordati che qualsiasi azione noi facciamo essa può avere conseguenze importanti su persone e

famiglie.

Durante il periodo che sono stato con lui l'azienda è stata ristrutturata da cima a fondo, ma nessuno è stato mandato a casa.

Ecco perchè oggi sono dalla parte di chi dice "attenti a voi" agli psichiatri.

Le conseguenze delle loro azioni le pagano le persone che sono vicino ai malati non i malati.

Gli psichiatri parlano di dare dignità ai malati e in realtà giocano a fare i dottori come lo fanno i bambini . Non pensano alla disperazione o persino alla paura che aleggia nelle case, non pensano che se sbagliano ....

Bene è giunto il momento che in Italia si inizi a pensare ed a lavorare pensando, pensando e pensando.

giovedì 15 novembre 2007

Technorati Profile

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Un omaggio al genio italico






Non sono un nazionalista sfegatato che alza la bandiera italiana tutte le mattine.
Anzi se c'è qualcosa che dovrebbero fare molti più italiani è proprio quella di avere una prospettiva più europea nei fatti e meno nella parole.
Anche se ad onor del vero tutta l'Europa sta cadendo nei nazionalismi.

Ebbene una volta tanto voglio rendere omaggio al genio italico e all'incapacità di farlo valere.

Nei prossimi giorni i miei genitori faranno una piccola crociera nel Mediterraneo.
Mio padre non ha mai tanta voglia di andare in giro per il mondo oramai, ma penso sia stato attirato dall'idea di ripetere l'esperienza fatta nel 1969 di fare una crociera su quella che era l'ammiraglia dei transatlantici la Michelangelo.

Questa nave insieme alla Raffaello era ritenuta la pià bella del periodo ed era considerata sia un
museo galleggiante , sia per l'archittetura degli interni, sia per le opere d'arte esposte.
Questa nave era una bandiera italiana nel mondo, quando il boom degli anni 60 aveva portato il ns. paese a livelli mai visti ed immaginati.

E così l'altra sera mi sono dedicato, tramite internet, a scoprire che fine avevano fatto.
Sapevo che erano state vendute allo Scia di Persia, prima della rivoluzione komeinista e
quindi mi ho fatto partire Google Earth ed ho incominciato a cercarle.

E non le ho trovate.

Non mi sono scoraggiato ed ho scoperto che hanno fatto una fine assolutamente ingloriosa:
una è stata trainata in Pakistan ed è stata completamente smantellata, l'altra in conseguenza della guerra Iran/Iraq si trova semi affondata nel Golfo Persico.
Tutte queste notizie le ho scoperte grazie ad sito internet che si è riproposto di non far morire la memoria di queste fantastiche navi.

E' un sito molto artigianale, ma molto completo , pieno di moltissime storie, foto e notizie.


Anch'io voglio collaborare a mantenere vivo il ricordo e di tramandarlo anche ai ns. figli.

Perchè bisogna essere orgogliosi dell'Italia non solo quando vince il campionato del mondo di calcio o quando vince la Ferrari.

Per favore visitate il sito : PROJECT MICHELANGELO

Per la cronaca: il transatlantico inglese QE 2 (Queen Elisabeth II) che è stata varata nel 1969 è ancora oggi in servizio e diventerà un hotel galleggiante in Dubai nel 2008. (fonte Wikipedia)
Saranno passati 39 anni !!!

La Michelangelo e la Raffaello rimasero in servizio attivo dal 1965 al 1975 : solo 10 anni.
La Michelangelo fu smantellata a partire dal 7 giugno 91.
La Raffaello fu bombardata ed affondata il 17 novembre 1983.


In inglese si dice : What a pity !



martedì 13 novembre 2007

Flessibilità e Giustizia (2)

Vale la pena di leggere anche questo commento :

Montezemolo si ispira ad Adriano Olivetti

Le considerazioni non cambiano, ma deve valere soprattutto :

Il fine delle aziende è il benessere di chi vi lavora” - "il successo delle imprese lo fanno gli azionisti, i manager, gli operai e gli impiegati" .

Di tutti i manager, di tutti gli operai, di tutti gli impiegati.


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Flessibilità e Giustizia

Vi invito a leggere questo articolo pubblicato sulla STAMPA del 13 nov. 07
Oggi si propugna con forza l'abbandono del contratto nazionale unico per puntare ai contratti
aziendali, puntando decisamente a legare gli aumenti di produttività agli aumenti salariali.
Ma vorrei mettere sul tappeto i seguenti punti :
a) chi pensa alle migliaia di aziende (anche grandi ) senza rappresentanti sindacali, senza
contratto integrativo ?
b) chi pensa alle migliaia di aziende multinazionali dove i risultati sono considerati a livello
"consolidato" e la parte corposa dei profitti rimane all'estero (anche nella Comunità Europea).
Tutti quelli che lavorano in una multinazionale sanno cosa sono i famosi "transfer prices".
Al fisco italiano può star bene così, ma la produttività su cosa la misuriamo ?
c) chi pensa alle migliaia di dipendenti che non hanno nessuna possibilità di influenzare la propria
produttività ?
d) chi pensa ai dipendenti con più di 40 anni (si perchè la soglia della vecchiaia in azienda è
diventata questa) che le aziende vorrebbero far fuori perchè costano troppo e non li si può
più prendere in giro ?
NO, la contrattazione aziendale a livello nazionale non può morire e non deve
essere ridimensionata.
Ci si dimentica SEMPRE, che occorre SEMPRE tutelare le parti più deboli.
Quando vediamo i vari film di Fantozzi o adesso le scenette di Camera Caffè , ci ridiamo sopra, ma ci dimentichiamo che i Fantozzi sono quelli che devono essere tutelati.
Giustamente il profitto è l'elemento che fà vivere l'azienda, ma prima deve essere un giusto profitto
(cosa che ancora oggi spesso non è) , secondo deve essere sempre commisurato ad un criterio
di giustizia sociale.
Non voglio trattare il tema della flessibilità, che sarà sicuramente spunto per un altro post, ma
non si può scaricare il problema della competitività mondiale sulle parti deboli.
Vorrei concludere, però, che non tutti i contratti nazionali sono equi.
In particolare esistono contratti che creano dipendenti di serie "A" e dipendenti di serie "B".
Mi riferisco a contratti con mutue integrative o a contratti del pubblico impiego con un numero
di giorni di ferie inusitato.
Ci sono stati degli anni in cui alcune categorie hanno esagerato anche loro nelle richieste.
Oggi è necessario riconsiderare alcuni di questi benefici e attuare una Moderazione a 360°.
Infine : chi scrive fà l'opinionista di se stesso, e quindi non posso assolutamente pormi a
confronto con un giornalista che ha sicuramente ben altri titoli per scrivere su un quotidiano
nazionale come LA STAMPA, ma vorrei chiudere questo post asserendo con forza
" Speriamo che il governo intervenga sempre".
Solo così non accadrà cio che disse Branno : VAE VICTIS (Guai a vinti).

Chi è ???

Chi è ???