sabato 24 novembre 2007

Del Vecchio continua a vederci benissimo

Che bella la lezione di Leonardo Del Vecchio ai colleghi imprenditori del Nordest (e, perché no, del Nordovest). Mentre tutti fanno i conti con i guasti della delocalizzazione selvaggia e fioccano le retromarce, cioè i rientri in Italia, lui se ne esce con una frase che appare come una sorta di pietra tombale di un’epoca: "Mai pensato di delocalizzare. Dai cinque stabilimenti del Bellunese e da quello in Piemonte continua a uscire il 75 per cento della nostra produzione. Altrimenti vedremmo sfumare l’effetto del Made in Italy". Non basta. Oggi migliaia di aziende (anche di dimensioni medio-piccole) guardano alla Cina come una straordinaria opportunità di crescita. E i distretti fanno a gara addirittura per attirare società e capitali cinesi. Ricordate i tempi in cui si chiedeva la reintroduzione dei dazi doganali e misure protezionistiche contro l’invasione di Pechino? Acqua passata. Invece il patron della Luxottica quei tempi non li ha dimenticati per niente. Semplicemente se n'è sempre fatto un baffo: "Siamo in Cina da dieci anni, per giunta con impianti tutti nostri, non ci siamo mai appoggiati a produttori locali". Che cosa fa, dunque, uno che guida un gruppo da 5 miliardi di fatturato e con una visione davvero globale? Rilancia, ovvio: "Finora Luxottica ha investito in Cina 100 milioni. Ne metteremo sul piatto altri 50 nei prossimi tre anni". Obiettivo: arrivare a 100 milioni di ricavi nel 2008 e ad aprire mille negozi contro gli attuali 260. Una scelta di politica industriale ineccepibile: quando i cinesi scopriranno gli occhiali da sole, quello diventerà il terzo mercato più importante del mondo. Del Vecchio ha 72 anni, ma continua a vederci benissimo.


Sandro Mangiaterra: Del Vecchio continua a vederci benissimo

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